“La castagna non si bagna quando piove lassù in montagna; nel suo guscio imbacuccata al riparo se ne sta “
E’ l’inizio della filastrocca della castagna, che da bambini abbiamo sentito spesso e che ci ricorda che l’autunno è arrivato. La castagna, avvolta nel suo guscio spinoso è il simbolo dell’autunno.
Un’antica leggenda narra di un piccolo paese di montagna i cui abitanti molto poveri non avendo di cui mangiare si rivolsero a Dio pregandolo di dar loro di cui sfamarsi. Il buon Dio sentite le loro preghiere diede loro una pianta da cui poter raccogliere frutti nutrienti da poter mangiare, il castagno; ma il Diavolo,per impedire che la gente potesse raccogliere i frutti, li avvolse in un guscio spinoso. Presi dallo sconforto gli abitanti del piccolo paese ritornarono nuovamente a pregare Dio ed egli sceso in mezzo a loro fece il segno della croce: i gusci spinosi come per miracolo si aprirono, e da quel giorno, i frutti di questa pianta si aprono a croce.
Chi ha la fortuna di vivere in posti vicino ai boschi, può godersi la vista di un castagneto, dove fare allegre scampagnate e portarsi a casa, proprio come in tempi lontani, i frutti delle sue fatiche: deliziose castagne da mangiare in compagnia o da conservare con cura in cucina.
Le castagne sono un alimento molto interessante e spesso sottovalutato: hanno un ricco contenuti di principi nutritivi, di carboidrati buoni, acqua e fibre: 50% di acqua,40% di carboidrati, amido e fibre naturali;vitamine A, B1, B2, B3, B5, B6, B9, B12, C, D;buona percentuale di sali minerali e in particolare di potassio, fosforo, magnesio, calcio e, in quantità minore, ferro. L’apporto calorico è inferiore a quello di molti altri tipi di frutta secca se crude.
I frutti avvolti nel guscio spinoso, sono un toccasana per la nostra salute, infatti, per il loro contenuto, anche se blando di ferro, sono consigliate per gli anemici, ottimo ricostituente per chi soffre di raffreddore, influenze, stanchezza cronica, mancanza di concentrazione dovuta a stress; grazie al loro contenuto di fibre le castagne sono ottime per il riequilibrio della flora batterica e per la motilità del tratto intestinale .
Come conservare le castagne? Si conservano anche per quindici giorni in un luogo freddo ed asciutto (anche in frigorifero), chiuse in una busta di carta. Ma la cosiddetta “novena”, consente di prolungare il periodo di consumo del frutto per due-tre mesi. Dopo la raccolta di frutti freschi, si mettono in un recipiente e li si ricopre interamente d’acqua; i frutti che vengono a galla vanno eliminati perché malati.
Ogni 24 ore bisogna sostituire una meta’ dell’acqua di conservazione, tranne che nel quinto e nell’ottavo giorno, quando l’acqua va sostituita interamente; il nono giorno si tolgono le castagne dall’acqua, si fanno asciugare e poi le si mantiene in cassette o in contenitori in un ambiente arieggiato, fresco e asciutto, rivoltandole spesso perché’ non ammuffiscano.
Le castagne si possono lessare o arrostire al momento di cucinarle, per eliminare direttamente quelle colpite da alterazioni, basterà’ immergerle prima nell’acqua e scartare quelle che galleggiano.
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2015 Prodotto da Edigma | Testata registrata presso il Tribunale di Palermo, n.18 del 05/11/2013 ISSN 2783-3242 P.iva 05077510823