(di Alessandro Iannelli)Da oltre 200 anni a Mezzojuso, comune sito a circa 40 km da Palermo e adagiato sul colle Brigna, la domenica di carnevale viene messa in scena, sotto forma di pantomima, la rievocazione romanzata di un episodio storico avvenuto circa 600 anni fa, l’assalto a Palazzo Steri (o, secondo alcuni, al castello normanno di Sòlanto) del Conte di Modica Bernat Cabrera, fissato nel ricordo popolare come “Mastro di Campo” (cioè comandante di reggimento), per conquistare la bella Bianca di Navarra, regina di Sicilia.
Il fatto storico cui si fa riferimento ha contorni in realtà assai diversi, stravolti nel fantasioso ricordo popolare: il condottiero catalano Bernat Cabrera fu a lungo al servizio di re Martino il giovane, che nel 1392 conquistò il regno di Sicilia. Fu un comandante valente, tanto da meritare la concessione della contea di Modica. Nel 1409, poco dopo la morte di Martino, Bernat, mirando a questo punto ad impadronirsi della Sicilia, chiese la mano a Bianca (di ben 37 anni più giovane di lui), la quale rifiutò. Bernat tornò alla carica due anni dopo, anche per anticipare il conte Peralta di Caltabellotta (che si riteneva mirasse anch’egli a sposare Bianca), optando questa volta per l’uso della forza: assediò Palazzo Steri, dove risiedeva Bianca, che però era fuggita trovando riparo nel castello di Sòlanto (ma le fonti divergono su questo punto: potrebbe essere fuggita via mare, da Palazzo Steri o da Sòlanto stessa).
L’episodio ebbe un certo risalto nella provincia di Palermo ma sfumando nel tempo i contorni della realtà storica si fece strada nel ceto popolare un’altra versione dei fatti, di stampo cavalleresco, forse favorita dalla circostanza che Bianca fu scortata nel viaggio dalla sua Spagna in Sicilia proprio da Bernat.
La rievocazione si articola in due tempi, culminanti ciascuno in un duello fra l’anziano Re e il suo Mastro di Campo per la Regina, che ricambia l’amore del comandante. Vi prendono parte circa 90 figuranti tra i membri della fazione del Re, quelli della fazione del Mastro di Campo, i Maghi e alcune figure popolane: tra le tante, ricordiamo lo Sfacinnatu (“sfaccendato”), il Rimitu (“eremita”) ed il Vurdunaro (“mulattiere”).
Parte del fascino della rappresentazione risiede nella sua forma: trattandosi di una pantomima, il dipanarsi della vicenda deve essere reso attraverso l’ampia gestualità e gli effetti scenici. La impreziosisce inoltre una notevole ricchezza di dettagli scenici, tanti numerosi da non poter essere qui riportati.
Nel primo tempo il Mastro di Campo giunge presso il castello e prende le misure (letteralmente) per l’attacco. Indossa una giacca bianca, pantaloni e mantello rossi ed una maschera rossa dai tratti grotteschi, con un grosso naso adunco ed una prominente mandibola inferiore. Simbolicamente, questa figura rappresenta il mondo del disordine, in opposizione al mondo dell’ordine e delle regole sociali rappresentato dal castello: per questo egli vince nel contesto di rovesciamento dell’ordine sociale tipico del carnevale. Della sua fazione fa parte anche il cosiddetto Foforio, un gruppo di briganti dal volto coperto che approfitta della confusione per minacciare i ricchi in cambio di doni alimentari.
Con il rifiuto del Re a concedere la sua sposa parte l’assedio al castello, mentre in piazza i Cavalieri gettano confetti sulla folla. Il Mastro di Campo accede da dietro con una scala alla stanza della Regina, riesce ad avere un fugace incontro con lei prima di dover affrontare in duello il Re, che lo ferisce e fa cadere: termina così il primo tempo, con i compagni del Mastro di Campo che lo ritengono morto e battono in ritirata portandolo con sé.
Nell’intervallo i Maghi, che durante lo scontro non avevano mai smesso di enunciare strane formule magiche, scovano un pentolone di maccheroni e salsiccia e, al grido di ““forio forio maccarrunario”, mangiano e distribuiscono alla folla.
Il secondo tempo si apre con il Mastro di Campo che non solo non è morto ma per un intervento magico guarisce dalle ferite: ne segue un secondo assalto ed un secondo scontro col Re, che questa volta viene sconfitto e costretto a sfilare in catene, mentre il Mastro di Campo può abbracciare la Regina. Segue infine la sfilata dei personaggi per le vie principali del paese.
Simbolicamente, la morte dell’anziano Re rappresenta la fine dell’anno passato e del periodo di quiescenza della natura, per far spazio al nuovo fluire della vita: in quest’ottica, l’elemento magico è espressione di speranza di un intervento divino per favorire il rinnovarsi della vita, cioè il nuovo raccolto.
Vale la pena ricordare anche gli altri appuntamenti del carnevale, che ruotano intorno alla pantomima: sabato 6, alle 18.00, si terrà un’affascinante mostra e dimostrazione dell’opera dei pupi del Mastro di Campo, ad ingresso gratuito, mentre il Martedì Grasso sarà il giorno della Lotteria (il cui scopo precipuo è di finanziare la pantomima stessa) e del “Mastro di Campo dei piccoli”, libere sfilate di bambini con i costumi dei personaggi della pantomima.
Nel caso in cui domenica il tempo non fosse favorevole, la pantomima verrà spostata a martedì, mentre le sfilate dei piccoli saranno anticipate a lunedì.
L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Al seguente link, il Sito Ufficiale del Verdello Fest: http://www.ver ...
Al seguente link è possibile visionare il Sito Ufficiale del Verdello ...
I been reviewing online more than nine hours today for calgary exterio ...
mi dispiace contraddire ma a Salemi i pani di San Biagio sono: i Cuddu ...
Non esiste "carbonara" migliore di quella cucinata con la "pasta di ca ...
Innovazione e mecenatismo per le Cantine Pellegrino di Marsala
Assaggi e segreti del cioccolato, un percorso di consapevolezza gustoso
Expocook torna a Palermo: il food&beverage in tutte le possibili declinazioni
Ricetta segreta per l’idromele siciliano amato da cuochi gourmet e mixologist di tendenza
Al Nuara di Trapani un corso di sopravvivenza contro il cibo-spazzatura
2015 Prodotto da Edigma | Testata registrata presso il Tribunale di Palermo, n.18 del 05/11/2013 ISSN 2783-3242 P.iva 05077510823