(di Alessandro Iannelli) Termini Imerese si lega alla Targa Florio attraverso un luogo ed un museo, tappe obbligatorie per chi si trovi in Sicilia e sia appassionato di sport motoristici: Floriopoli, cittadella della gara dagli anni ’20, ed il Museo del Motorismo Siciliano e della Targa Florio, di gran lunga il più importante museo dedicato alla Targa in quanto ospita diverse automobili d’epoca (dagli anni ’20 in poi) che della gara sono state protagoniste.Alla fine la semplice e gustosa ricetta degli spaghetti pesce spada e melanzane.
La Targa Florio, come spiegato altrove (sapori.sicilia.it/2016/03/la-targa-florio-e-i-suoi-luoghi-cerda), nasce nel 1906 e celebra quest’anno la sua 100a edizione (nel passato 10 volte non si è disputata a causa dei conflitti mondiali): per l’occasione è in corso in questi giorni la ristrutturazione delle tribune di Floriopoli, che le restituirà all’antico splendore in tempo per gli eventi della gara, compresi fra il 5 e l’8 Maggio, nonché la creazione nell’area circostante di ulteriori spazi per il passaggio e il parcheggio delle auto, in previsione dell’affluenza turistica. Domenica 8 maggio partirà dalle tribune di Floriopoli la Targa Florio Historic Speed, passerella dinamica di 6 km cui prenderanno parte grandi protagonisti dell’automobilismo del passato come Jack Icks, Stirling Moss e il palermitano Nino Vaccarella, alla guida delle auto storiche del Mondiale Marche e della Targa Florio dal 1906 agli inizi degli anni ‘70.
Floriopoli fa parte del comune di Termini Imerese, ma si trova un po’ fuori città: per raggiungere l’area, proseguite lungo la statale 113 per circa 9 km dopo la stazione, quindi imboccate l’ingresso della statale 120 (svincolo per Cerda) e dopo poche decine di metri vi troverete di fronte a box, tribune e museo.
Proprio alle porte di Termini Imerese si trova invece il Museo del Motorismo Siciliano e della Targa Florio: superato il piccolo ponte con semaforo che segna di fatto l’ingresso alla città, imboccate la traversa a sinistra a circa 300 metri e sarete giunti al museo. Qui potrete ammirare, solo per citare una delle auto più antiche ed una delle più recenti, la Fiat 501 SS che corse nei primi anni ‘20 e l’Alfa Romeo 33/3 sulla quale Vaccarella e Hezemans vinsero l’edizione del 1971 ( in foto, con sullo sfondo il dipinto di Margaret Bradley del 1930, è una Maserati Birdcage dei primi anni ’60). Il museo si avvale dell’ottima guida di Antonino Salemi , esperto di storia del motorismo e della Targa Florio, che saprà fornirvi un quadro completo e ricco di aneddoti sull’evoluzione della vicenda storica della gara e delle marche che vi presero parte.
Se vi trovate a Termini, per la storia della Targa Florio o per altra ragione, merita una visita il Museo Civico Baldassarre Romano, di estremo interesse soprattutto per i reperti archeologici dell’antica città di Himera, fondata nel 648 a.C. da coloni greci originari di Zancle (odierna messina) e da esuli siracusani; ma notevoli sono anche i reperti della dominazione arabo-normanna, nonché i ritrovamenti preistorici. Istituito nel 1875, il museo si trova in via Marco Tullio Cicerone, piccola strada adiacente Piazza Duomo e a poche centinaia di metri dal Belvedere termitano. E ovviamente ricordiamo, in contrada Buonfornello (al km 206 della Strada Statale 113), il Parco Archeologico di Himera, comprendende i resti della città e l’Antiquarium.
Se intendete inoltre fermarvi a mangiare, il consiglio è provare la cucina a base di pesce in cui Termini eccelle, come è da aspettarsi da una città per la quale il mare è stato a lungo il centro dell’economia e ancora ha una parte di rilievo (il porto termitano è storicamente il più importante della provincia dopo quello di Palermo). In particolare, vi consigliamo tra i primi gli spaghetti con melanzane e pesce spada, piatto offerto nei ristoranti cittadini in diverse varianti. Di seguito ne proponiamo una semplicissima ricetta.
SPAGHETTI PESCE SPADA E MELANZANE
Ingredienti per 4 persone.
800 gr melanzana
300 gr pesce spada
500 gr spaghetti
15 foglie di menta
150 gr pomodoro datterino
Olio per frittura
50 ml di vino bianco
Sale q.b.
Pepe q.b.
Fate a fette spesse circa 1 centimetro le melanzane, salatele leggermente e dopo un’ora lavatele abbondantemente: in questo modo verrà ridotto il retrogusto amarognolo della melanzana. Fate poi a cubetti le fette e mettetele a friggere in una padella a bordo alto a fiamma forte e in olio abbondante fino a doratura (serviranno poco meno di 5 minuti). Passiamo al pesce spada: dopo averlo privato della pelle e fatto a cubetti, cuocetelo in padella (meglio se antiaderente) senza olio, a fuoco medio, aggiungendo dopo un paio di minuti un pizzico di sale e pepe, il vino, 5-6 foglie di menta tritate ed il pomodoro ridotto precedentemente a cubetti piccoli. Continuate a cuocere per circa 10 minuti, mescolando di tanto in tanto.
Nel frattempo potete cominciare a preparare gli spaghetti e, quando saranno cotti, scolateli e passateli in una padella molto capiente insieme a tutto il condimento per un paio di minuti. Il piatto è ora pronto per essere servito, guarnito con qualche fogliolina di menta.
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