(di Manuela Zanni) In occasione dell’ultimo giorno di Sol&Agrifood, la rassegna dell’agroalimentare dedicata alle eccellenze italiane, i buyer internazionali sono stati condotti alla scoperta dei veri oli extravergine di oliva italiani. In un convegno le richieste dei consumatori internazionali e le opportunità di mercato.
La fiducia dei consumatori internazionali si conquista con trasparenza e verità, ma i mercati si conquistano con l’identità. È quanto emerso dal convegno “I consumatori internazionali sempre più agguerriti: buono, pulito e giusto è sufficiente?” organizzato ieri, nell’ultima giornata di Sol&Agrifood, da Teatro Naturale in collaborazione con Veronafiere.
La rassegna internazionale dell’agroalimentare di qualità si conferma sempre più momento di promozione e valorizzazione dell’olio extravergine di oliva di qualità e punto di riferimento dei trader internazionali, sempre più interessati a conoscere le peculiarità dei prodotti espressione del territorio di origine.
La voglia di qualità e di Italia è palpabile e facilmente percepibile. Si ritrova anche nei numeri con un’accelerazione delle vendite di olio nazionale negli Usa, come dimostra il +10% solo a novembre rilevato dall’Istat, all’inizio della campagna olearia. Scandali e inchieste non sembrano infatti fermare la corsa del made in Italy. Secondo i dati della Camera di Commercio Italiana in Germania il 40% dei tedeschi vuole mettere in tavola alimenti italiani.
“Buono, pulito e giusto sono requisiti necessari ma non sufficienti per il nostro made in Italy – ha affermato Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia – poiché noi dobbiamo vendere anche le nostre varietà di olivo, le nostre tradizioni e la nostra storia. L’olio italiano non rischia di scomparire, ma la sua identità sì, è questa la ragione per cui abbiamo voluto proteggerla con un presidio”.
Saper raccontare l’olio italiano al mondo, anche a costo zero attraverso i social newtork, è la chiave di volta che farà la differenza. Si verrà incontro, così, al desiderio di sapere (e non solo di mangiare) dei consumatori internazionali, affamati di made in Italy.
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