(di Manuela Zanni) Il giardino fiorito di Villa Oddo a Gibilmanna è stata splendida location in cui si è svolto lo scorso 18 agosto il salotto culturale sul tema “la rivoluzione estetica tra cibo e moda” condotto dal giornalista Salvatore Spatafora.
Il filo conduttore del dibattito è stato il cambiamento del rapporto tra il cibo e il suo aspetto estetico avvenuto nell’ultimo decennio partendo dal presupposto che non sempre il cibo esteticamente bello è anche buono e che, anzi, molto spesso è vero l’esatto contrario. Quello della moda e della gastronomia, entrambi settori trainanti della nostra economia e fiori all’occhiello del made in Italy, sono due mondi apparentemente opposti e distanti. Se da una parte, infatti, i canoni estetici ci vogliono magri e perfetti, dall’altra gli chef continuano a sedurci in cucina allonatanando sempre più la possibilità di rientrare nella tanto ambita taglia “42”. A dibattere in merito all’annosa questio Mario Dell’ Oglio, presidente della Camera dei Buyer dell’alta moda Nazionale, e Francesca Brambilla, la più importante fotografa di food in Italia. “Il cibo bello non sempre è buono. Molto spesso gli chef inseguono i canoni estetici della bellezza trascurando l’aspetto fondamentale di un piatto ovvero il gusto ottenendo delle pietanze belle da vedere ma deludenti al palato” – ci spiega Francesca Brambilla e continua – la vera scommessa per uno chef è riuscire a realizzare un piatto bello esteticamente che soddisfi anche e soprattutto il gusto di chi lo assaggia”. “I consumatori ossessionati dalla ricerca della “bellezza” anche nelle materie prime che acquistano hanno perso la capacità di riconoscere i tranelli che spesso si celano dietro la perfezione di una mela dalla buccia lucida e liscia proposta dalla grande distribuzione a danno della genuinità di una mela “bacata” acquistata al mercato “– continua Mario dell’Oglio.” “Bisogna rivalutare anche ciò che è imperfetto apprezzandone l’autenticità come ci hanno insegnato a fare le nostre nonne e che, purtroppo, sembrerebbe che la maggior parte di noi abbia dimenticato e per farlo non ci resta che fare squadra con tutti i produttori del territorio che mostrano di portare avanti questi valori .”- conclude Bonetta dell’Oglio” Il dibattito, curato da Valentina Vitale organizzatrice di eventi legati alla cultura del cibo in Italia, si è concluso con una cena privata realizzata dalla Chef Bonetta Dell’Oglio, paladina della biodiversità siciliana, centrata sull’importanza dell’estetica e del gusto del cibo che sia bello da vedere e buono da mangiare.
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2015 Prodotto da Edigma | Testata registrata presso il Tribunale di Palermo, n.18 del 05/11/2013 ISSN 2783-3242 P.iva 05077510823