(di Manuela Zanni) Un’estate mite, con poche piogge e senza picchi eccessivi di calore dopo un inverno asciutto e una primavera fresca bagnata di pioggia in mesi importanti per la fisiologia della vite, permette agli esperti di fare previsioni piuttosto ottimistiche sulla prossima vendemmia. Sentiamo alcuni pareri autorevoli.
“Più o meno siamo in linea con l’anno scorso, le produzioni sembrano promettere bene in tutte le aree di produzione” – afferma Alberto Tasca, consigliere del Consorzio Sicilia Doc che opera al centro geografico del triangolo siciliano. “Nella provincia di Palermo bene per il Grillo nella zona di Monreale, mentre dalla Malvasia – osserva Tasca – ci aspettiamo qualcosa in meno in termini di produzione, ancorché tutte le uve siano molto sane e con trattamenti ridotti al minimo”. Nell’area di Menfi sembra che l’annata 2016 si preannunci buona”, afferma Salvatore Li Petri, vicepresidente del Consorzio. E continua: “L’evoluzione climatica invernale e primaverile non ha fatto registrare problemi con la fase vegetativa, le piogge tardive hanno aiutato senza arrecare danni, consentendo al vigneto di approvvigionarsi di un’ulteriore riserva idrica che ha mantenuto l’equilibrio vegetativo delle piante e il vigneto in stato ottimale”. E poi fa caldo di giorno e la sera termina con una escursione di almeno 10 gradi: per il vigneto è la condizione più favorevole. L’anno scorso nella zona viticola di Menfi iniziato la vendemmia è iniziata il 27 luglio con il Pinot Grigio, quest’anno un giorno dopo, il 28 luglio. Nel Ragusano, dove la stagione è stata molto più secca rispetto agli anni scorsi, le vigne sono in ottimo stato ma ci potrebbe essere un anticipo. Cauto il consigliere Francesco Ferreri: “Molto probabilmente l’annata si presenta favorevole, ma meglio aspettare a pronunciarsi”. La provincia di Trapani, la più ricca di vigneti dell’Isola, rispetto al 2015 ha registrato il 40 per cento in meno di pioggia nel periodo invernale, mentre le precipitazioni di maggio hanno apportato 80-90 mm d’acqua. “Ciò ha sicuramente agevolato la fase vegetativa – spiega Filippo Paladino vicepresidente del Consorzio Doc Sicilia – la situazione fitosanitaria è sotto controllo, grazie al costante impegno dei viticoltori nel controllo dei vigneti, probabilmente la produzione sarà meno importante dell’anno scorso in termini quantitativi, ma di sicuro avremo vini di buona qualità”.
Anche Antonio Rallo, presidente del Consorzio Doc Sicilia, prevede un sensibile incremento della qualità e una probabile riduzione della produzione nell’ordine del 10 per cento circa. “Il periodo di raccolta mediamente tardivo, sia per il Grillo che per il Nero d’Avola – spiega Rallo – permetterà di godere delle fresche temperature settembrine che aiutano a mantenere ed esaltare fragranza e aromaticità nelle uve”. Le differenze tra le varie zone confermano il carattere peculiare del vigneto siciliano che qualifica la più grande isola del Mediterraneo come un un vero e proprio continente vitivinicolo. Più di centomila ettari vitati e un calendario di vendemmia lungo quasi cento giorni su vigneti che si estendono su zone altimetriche che variano da 0 a più di 1000 metri, con notevoli differenze di clima e terroir, regalano alla Sicilia la vendemmia più lunga d’Europa e vini di incredibile varietà. Tutto sembrerebbe preannunciare, quindi, una campagna viticola dai buoni risultati, preludio di annata di vini di ottima qualità. Ma per esserne certi non ci resta che attendere che il tempo, la natura e l’abilità di chi lavora le viti con cura, attenzione e dedizione costante, diano i loro frutti.
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2015 Prodotto da Edigma | Testata registrata presso il Tribunale di Palermo, n.18 del 05/11/2013 ISSN 2783-3242 P.iva 05077510823