(di Redazione) Da Pantelleria, un appello per il riconoscimento al valore dei paesaggi terrazzati. Presso Donnafugata si è svolta una delle sessioni locali del terzo incontro mondiale sui paesaggi terrazzati voluto dall’Alleanza Mondiale, costituita nel 2010 tra istituzioni, ricercatori e produttori proprio per preservare il futuro di questi territori tanto particolari quanto fragili sia geologicamente che economicamente.
La prima edizione dell’incontro mondiale sui paesaggi terrazzati si è svolto in Cina, mentre la seconda in Perù. L’incontro di quest’anno, realizzato in Italia con la collaborazione dell’Università di Padova e di quella di Venezia, ha avuto avvio con delle sessioni plenarie che hanno contato 300 partecipanti provenienti da tutto il mondo, e con delle sessioni locali tenute proprio in alcune delle aree più note per i terrazzamenti, come Pantelleria. L’isola del vento, infatti, è stata scelta per presentare le caratteristiche di uno dei più bei paesaggi terrazzati che è la risposta mirabile dell’uomo alle sfide del vento sferzante, dei terreni in forte pendenza, dell’assenza di sorgenti d’acqua e della scarsità di pioggia. L’obiettivo è stato quello di approfondire lo studio dei paesaggi terrazzati per capirne il loro grande valore proprio in un territorio capace di unire alle pregiate produzioni agro-alimentari la trasmissione di saperi e la conservazione di un paesaggio di straordinaria valenza estetica. I paesaggi terrazzati, infatti, sono tanti anche nel nostro paese e dalle Cinque Terre in Liguria, fino a Pantelleria, raccontano l’antico rapporto dell’uomo con la natura, plasmata con grande fatica e dedizione attraverso le attività agricole. “A Pantelleria si pratica una viticoltura eroica – ha affermato Antonio Rallo, produttore di vino e titolare di Donnafugata, tra i relatori dell’incontro – che vuol dire allevare la vite ad alberello su terrazzamenti coltivandola manualmente con un impegno che triplica il fabbisogno di manodopera rispetto ai territori di collina e che per la nostra azienda comporta ogni anno la manutenzione di circa 40 km di muretti a secco”. E continua: “La viticoltura eroica però ripaga tutti questi sacrifici, preservando il paesaggio e permettendoci di produrre qualcosa di unico, come il Passito Ben Ryé, uno dei vini dolci più apprezzati al mondo”. Nell’incontro sono state approfonditi vari aspetti di Pantelleria e del paesaggio terrazzato: sono intervenuti il geologo Giuseppe Bernardo, l’agronomo Antonella Ingianni sulle tecniche costruttive ed il valore polifunzionale dei muretti a secco, il professore Tommaso La Mantia sulla conservazione della biodiversità, il professore Giuseppe Barbera sull’agricoltura pantesca alle prese con le carenze d’acqua, ed infine l’architetto Gabriella Giuntoli che ha parlato della grande bellezza di un paesaggio agrario così speciale da aver dato identità all’intero territorio. L’incontro si concluderà sabato 15 ottobre a Padova, con la sessione plenaria in cui sarà redatto il manifesto per i paesaggi terrazzati, con le azioni proposte alle istituzioni per il riconoscimento più ampio del valore agricolo, paesaggistico e culturale di questi territori da preservare per le future generazioni.
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