(di Manuela Zanni) Esistono due modi di fare vino. Con coraggio e senza. Nel primo caso lo si fa perché piaccia prima di tutto a se stessi e a chi sia in grado di apprezzarlo; nel secondo perché piaccia alla massa. Nel primo caso il risultato è rappresentato da vini coraggiosi che piacciono a persone fuori dagli schemi.
Da sx: Marilina e Federica Paternò, Luigi Salvo, Angelo Paternò
Un caso esemplare di enologia “coraggiosa” è offerto dalla Cantina Marilina, in cui la famiglia Paternò, composta da due giovani sorelle imprenditrici, Federica e Marilina, dal papà Angelo enologo e dalla mamma Lina (che da dietro le quinte contribuisce ad impreziosire il packaging delle bottiglie), rappresenta un modo di fare vini all’antica che solo i veri intenditori sono in grado di apprezzare. L’occasione di assaggiare alcune tra le più interessanti etichette della cantina è stata offerta dal seminario organizzato dall’Associazione Italiana Sommelier (Ais) svoltosi lo scorso 27 marzo presso l’NH Hotel di Palermo in occasione del quale sono stati posti in degustazione undici vini, di cui 4 bianchi, 4 rossi, un rosato e due passiti rispettivamente da Moscato e da Nero d’Avola. Quello utilizzato per alcuni dei vini, due in particolare, i Fidelie bianco e rosato, è un metodo di fermentazione definito “ancestrale”, dal francese ancestre che significa antenato, utilizzato intorno al 1500, prima dell’arrivo delle moderne tecnologie e dei dolcificanti, per ottenere vini frizzanti e spumanti secondo i modi e tempi dettati dalla natura. Sebbene si tratti di un metodo antico, basato sul ciclo naturale della fermentazione, quello ancestrale è, al contempo, un metodo contemporaneo e d’avanguardia. «Ci piaceva l’idea di creare un vino fresco frizzante, colorato, che rispecchiasse la personalità di Federica, a cui è dedicata questa linea – spiega Marilina Paternò – e che mantenesse i principi guida della nostra azienda, sempre attenta ai metodi tradizionali di vinificazione». Nel metodo ancestrale, infatti, la maturazione delle uve viene controllata in più fasi e quando arriva il momento giusto la raccolta viene effettuata manualmente. La vinificazione viene affidata a vasche di cemento. Durante il naturale processo di fermentazione del mosto, gli zuccheri sono controllati e, quando raggiungono il livello necessario alla presa di spuma, i vini vengono imbottigliati e tappati con tappo a corona. A differenza dei vini classici, dunque, i vini ancestrali finiscono la fermentazione in bottiglia senza aggiunta di zuccheri estranei a quelli presenti nell’uva. «Nel metodo ancestrale il mosto vino viene imbottigliato dopo la fermentazione a temperatura controllata delle uve pressate – spiega Angelo Paternò, enologo dell’azienda dall’esperienza trentennale, nonché padre delle due giovani donne del vino – ne risulta un vino dalla struttura più complessa a causa degli enzimi e dei lieviti presenti in bottiglia, caratterizzato da un ampio spettro organolettico e da un frizzante fine e persistente. Inoltre, non essendo soggetti a sboccatura, questi vini si presentano torbidi con sentore di crosta di pane, dovuto sia alla presenza dei lieviti perfettamente amalgamati, prima, sia alla loro autolisi dopo». L’ancestrale rappresenta, quindi, un ritorno alle origini, perfettamente in linea con la filosofia di Cantina Marilina, l’azienda interamente a conduzione familiare in cui le sorelle Marilina e Federica Paternò hanno deciso di adottare per alcuni vini anche questo particolare procedimento, dopo essersi avvicinate al bio e al vegan. E vegan, infatti, è la linea Flora, costituita da un Moscato e un Nero d’Avola, prodotti senza sostanze di origine animale durante la preparazione del vino, a partire dai più utilizzati “chiarificanti” come l’albumina d’uovo, la caseina, la gelatina e la colla di pesce. Tutto il ciclo produttivo viene, inoltre, monitorato, infatti anche i filtri utilizzati e le colle usate per l’etichettatura non contengono sostanze di derivazione animale. Così le tre linee di vino biologico ed una linea di vini bio vegani, provenienti da vitigni autoctoni e internazionali, sono tutte espressioni di vini scevri da meccanicismi che riportano la mente a tempi lontani.
Ecco, di seguito, l’elenco dei vini degustati durante la serata: Fedelie Bianco 2016 Fedelie Rosato 2016 Flo Moscato secco 2015 Flo Nero d’Avola 2012 Sketta Grecanico 2015 Ruversa Doc Eloro 2012 Marilina Grecanico Riserva 2012 Marilina Doc Eloro Pachino Riserva 2009 Sketta Grecanico 2006 Pioggia di Stelle Doc Moscato di Noto Passito 2010 Gocce d’Autunno Nero d’Avola Passito 2013
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2015 Prodotto da Edigma | Testata registrata presso il Tribunale di Palermo, n.18 del 05/11/2013 ISSN 2783-3242 P.iva 05077510823