(di Angela Sciortino) In alcuni paesi gli insetti fanno già parte della dieta giornaliera. E quando sulla terra, così come prevedono i demografi, nel 2050 vivranno 9 miliardi di persone, siccome la superficie arabile del pianeta non sarà sufficiente per sfamare tutti, dovremo (dovranno) farlo un po’ tutti. Ebbene sì, mangiare gli insetti non sarà più un tabù, così come oggi mangiamo senza problemi i gamberetti o come in Cina mangiano gli scorpioncini fritti che considerano vere e proprie prelibatezze.
Il novel food, la nuova frontiera dell’alimentazione umana di cui fanno parte anche gli insetti, sarà al centro di un convegno che si terrà a Palermo lunedì 8 maggio, alle ore 9,30 presso l’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali (viale delle Scienze,3). Ad organizzare “Insetti a tavola? I Novel Food e le frontiere dell’alimentazione umana”, oltre al Dipartimento anche il Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Agroalimentari e il Consiglio interclasse Produzione e Tecnologie Agrarie dell’Università di Palermo. Sul tema si confronteranno docenti provenienti dagli atenei di Palermo, Bologna, Napoli e Piacenza e uno dei massimi esperti a livello mondiale sul tema degli insetti edibili, Paul Vantomme della Fao. Nello stesso giorno poi si passerà dalla teoria alla pratica. Nella seconda parte dell’iniziativa, infatti, si svolgerà un panel di degustazione scientifica. A chi si è iscritto per tempo e ha rilasciato una liberatoria circa l’assenza di potenziali allergie a crostacei e molluschi avrà la possibilità di provare (e chissà, forse anche apprezzare) alcune pietanze preparate con ingredienti che contengono le farine di due insetti, il grillo e la camola, fornite dall’azienda SpaGrillo e preparati da Teresa Armetta della Gastronomia Armetta. Ai dolci penserà lo chef pasticcere Giovanni La Rosa che con le farine di grani antichi, grille e camole preparerà i biscotti di pasta frolla al miele. La prova di assaggio guidata e condotta con criteri scientifici e statistici servirà testare il gradimento dei nuovi prodotti. Le farine di questi insetti ricordano, almeno nell’odore, altri cibi a noi più familiari: gamberetti quella di grillo, biscotto, quella di camola. Nella pasta questi ingredienti sono presenti solo per il dieci per cento, quanto basta per arricchire di proteine un piatto di pastasciutta che per essere sufficientemente nutriente (completa, quindi di carboidrati, proteine e grassi) potremmo mangiare anche semplicemente “all’inglese”, condita cioè solo con un filo d’olio extravergine di oliva.
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2015 Prodotto da Edigma | Testata registrata presso il Tribunale di Palermo, n.18 del 05/11/2013 ISSN 2783-3242 P.iva 05077510823