(di Angela Sciortino) I dolci di badia, quelli tradizionali fatti secondo le antiche ricette dei monasteri potranno tornare presto a deliziare i palati dei palermitani. In ogni fine settimana a partire dal prossimo sabato 23 settembre e per tutto il mese di ottobre, nel parlatorio del Monastero di Santa Caterina (ingresso da piazza Pretoria 4) sarà, infatti, possibile acquistare i dolci di badia preparati secondo la tradizione delle suore di clausura dei conventi palermitani.
L’iniziativa si inserisce in una più vasta operazione di recupero della storia e della cultura del Monastero di Santa Caterina d’Alessandria, un bene monumentale e spirituale di grande valore. E coincide con l’opportunità di visitare i tetti del Monastero da cui si gode un insolito e inaspettato panorama del centro storico di Palermo.
Partner di questa iniziativa Casa Giuffrè, la struttura che fa capo allo chef trapanese Peppe Giuffrè e che vede impegnato attivamente anche il figlio Luigi, e la cooperativa Pulcherrima Res. La prima si è occupata anzitutto “tradurre” nel linguaggio della pasticeria moderna i vecchi ricettari tramandati nei conventi e la tradizione orale delle ricette. Quelle stesse ricette che sono state raccolte nella pubblicazione di Maria Oliveri “I segreti del chiostro, storie e ricette dei monasteri di Palermo” in un lavoro di ricerca reso faticoso dal fatto che le religiose (le ultime due suore del convento di Santa Caterina sono ultranovantenni e ormai in precario stato di salute) fino all’ultimo hanno custodito gelosamente i segreti della loro arte pasticcera. Casa Giuffrè ha anche realizzato i “prototipi” dei dolci, adattando al gusto moderno le ricette originali che si presentavano eccessivamente ricche di zucchero tanto da essere percepite al palato addirittura stucchevoli. La coop Pulcherrima Res, creatura nata sotto l’egida del’instancabile e vulcanico padre Giuseppe Bucaro che da qualche mese ricopre l’incarico di direttore dell’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Palermo, andrà a riprodurre le ricette dei dolci di badia che potranno essere acquistate ogni sabato e domenica dalle 10 alle 20, oppure su ordinazione negli altri giorni.
Golosi nostalgici dei sapori perduti, pur non potendo godere dell’antico rito del passaggio dei pacchi attraverso la ruota del monastero, potranno gustare e comprare dolci dai nomi mitici. Ci saranno i panini di Santa Caterina, realizzati con un morbido impasto di farina di mandorle ripieno di zuccata e mandorle tritate al profumo di limone; i biscotti ricci dorati e croccanti sempre a base di mandorle, le minne di vergine coperte di bianca glassa con al centro una rossa e ammiccante ciliegina; i nucatoli, fazzoletti di pastafrolla ripiena; le fedde del cancelliere di pasta di mandorle e pistacchi ripiena di crema di ricotta e marmellata. Non ci si devono fare sfuggire, poi, due specialità: il trionfo di gola, dolce barocco per eccellenza, e i cannoli per i quali andavano celebri le suore di Santa Caterina. Accanto ai dolci, in vendita ci saranno anche i rosoli: al limone, alla cannella, al finocchietto, ai fichi d’india, al melograno, al mandarino e alla rosa.
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